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Volumi Liquidi: opera dell'artista sancataldese Vincenzo Barba

Volumi Liquidi: opera dell'artista sancataldese Vincenzo Barba

VINCENZO BARBA. San Cataldo (CL) 1998

Vincenzo Barba è nato a San Cataldo CL nel 1998, vive e opera a Palermo e San Cataldo, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Palermo. Mostre personali: 2022 “Bukolika” BarFarm, Palermo; 2021 “Revelations” Mood, San Cataldo CL. Mostre collettive: 2023 “Oltre la pittura” Palazzo Sant'Elia, Palermo. 2022 “Svolgimenti” Museo Sociale Danisinni, Cripta Sant'Agnese, Palermo; 2022 “Nuovi corpi nuove forme” Galleria civica d'arte di Palazzo Moncada, Caltanissetta; 2021 “Armonie Forme Visioni” GAM Galleria d'Arte Moderna, Catania; 2021 “Mediterraneus ars liber” Museo del Mar, Alicante, Spagna; 2020 “Paesaggi Inimmaginabili. Cartoline dall'Italia“ per BienNolo, Milano; 2020 “Promises” Palazzo della Cultura Catania; 2020 “Agatarte – Chiasmo” GAM Galleria d'Arte Moderna, Catania; 2020 “XI Biennale dell'Incisione” Città di Monsummano Terme presso il Museo d'Arte Contemporanea e del Novecento; 2019 “Mare Fest Vietato Non Toccare” Farm Cultural Park Favara; 2019 “Ventiperventi” lineadarte officina creativa, Napoli; 2019 “Il mio nome è Gesù”, Galleria A Sud Arte Contemporanea di Realmonte AG; 2019 “V Biennale del Libro d'Artista”, Biblioteca di San Domenico Maggiore, Napoli; 2019 “Wondertime”, Palazzo della Cultura Catania; 2019 “ACINQUE”, esposizione sul libro d'artista, Legatoria Prampolini, Catania; Ha collaborato nel 2018 alla realizzazione dell'installazione e della performance 2018 “Circus Revival” di Marcello Maloberti per Manifesta12 di Palermo; 2018 “ACINQUE”, esposizione sul libro d'artista, Oratorio di San Mercurio, Palermo. La sua ricerca artistica spazia dalla pittura, scultura e fotografia alla videoart. L'imput che spinge il suo lavoro è tutto ciò che ha a che fare con sensazioni, percezioni, ricordi che riguardano il vissuto e le problematiche della vita quotidiana. Tutto oscilla tra regolarità e sconvolgimento emotivo. Questo si traduce in immagini che diventano estrapolazioni e rivelazioni. Lo spazio che circonda le opere è parte di esse, soprattutto in riferimento all'arte ambientale, dove la connessione con l'ambiente non è intesa solo come spazio ma come pura funzione dell'opera.

VOLUMI LIQUIDI

È un imponente simbolo ed esempio dell'arte ambientale contemporanea. L'artista Vincenzo Barba è stato ispirato dalla forte storia e memoria del luogo di cui oggi si recupera il ricordo, rappresentando un'opera scultorea che è composta da due grandi e significativi elementi: un grande anello in vetroresina armato, composto da due giri concentrici di piccoli tronchi di cono, bicchieri, che, nella loro ripetizione modulare in bianco candido, rappresentano plasticamente una sete incessante, ciclica, dell'oro del diavolo e la fatica dell'uomo che plasma la materia prima e la trasforma per farla diventare volume e forma vera, reale, e una cascata di cristalli di zolfo, realizzati in gesso armato, mentre fuoriesce dal grande cerchio, che simbolizza il buco praticato dall'arditore nella porta morta del calcarone. Magicamente l'artista innalza il punto di fusione del minerale, rappresentandolo non liquido e amorfo ma cristallizzato luminoso e vitale. Il luogo di installazione dell'opera è stato scelto appositamente proprio perché rappresenta una componente importante nei processi di lavorazione della ex zolfara. Il progetto dell'opera nasce nel bosco di Gabara, sopra una quadriglia di forni Gill in disuso della ex zolfara Persico nel territorio di San Cataldo. I forni, fortunatamente ancora visibili nella struttura delle celle e degli antichi camini, fanno da cornice e supporto all'opera. La scultura, realizzata in vetroresina, ferro e gesso alabastrino, trasla un oggetto di uso quotidiano della contemporaneità, ripreso dal singolo bicchiere, che si ripete modularmente a formare il metaforico anello di apertura della fuoriuscita dell'oro siciliano. Il tutto dato dalla forma plastica pura dove entrano in gioco le luci e le ombre determinate dai volumi plastici composti in giallo e dalle vibranti superfici bianche chiaroscurate dell'anello. Quest'ultimo ha il diametro di cm 160 e uno spessore di cm 20. Gli elementi volumetrici cristallini, dalla forte colorazione giallo zolfo, sono di varia forma e misura, ricordando i cristalli ingigantiti dello zolfo appena estratto mentre si dipanano uno sull'altro come una colata in piena sulla piccola scarpata di rosticci, per una lunghezza complessiva di oltre 6 metri. Con l'opera plastica riaffiora la memoria di un mondo pregno di lavoro dell'uomo, di ricchezza storica, di vita sofferta e di riscatto del territorio, per tutti noi che dobbiamo sapere.

VINCENZO BARBA. San Cataldo (CL) 1998

Vincenzo Barba was born in San Cataldo CL in 1998, lives and works in Palermo and San Cataldo, and studied at the Academy of Fine Arts in Palermo. Personal exhibitions: 2022 “Bukolika” BarFarm, Palermo; 2021 “Revelations” Mood, San Cataldo CL. Collective exhibitions: 2023 “Beyond painting” Palazzo Sant'Elia, Palermo. 2022 “Developments” Danisinni Social Museum, Sant'Agnese Crypt, Palermo; 2022 “New bodies, new forms” Civic art gallery of Palazzo Moncada, Caltanissetta; 2021 “Armonie Forme Visioni” GAM Gallery of Modern Art, Catania; 2021 “Mediterraneus ars liber” Museo del Mar, Alicante, Spain; 2020 “Unimaginable Landscapes. Postcards from Italy" for BienNolo, Milan; 2020 “Promises” Palazzo della Cultura Catania; 2020 “Agatante – Chiasmo” GAM Gallery of Modern Art, Catania; 2020 “XI Biennial of Engraving” City of Monsummano Terme at the Museum of Contemporary and Twentieth Century Art; 2019 “Mare Fest Forbidden Not To Touch” Farm Cultural Park Favara; 2019 “Ventiperventi” lineadarte creative workshop, Naples; 2019 “My name is Jesus”, A Sud Contemporary Art Gallery of Realmonte AG; 2019 “V Biennial of the Artist's Book”, Library of San Domenico Maggiore, Naples; 2019 “Wondertime”, Palazzo della Cultura Catania; 2019 “ACINQUE”, exhibition on artist's books, Legatoria Prampolini, Catania; In 2018 he collaborated on the creation of the 2018 installation and performance “Circus Revival” by Marcello Maloberti for Manifesta12 in Palermo; 2018 “ACINQUE”, exhibition on the artist's book, Oratorio di San Mercurio, Palermo. His artistic research ranges from painting, sculpture and photography to video art. The input that drives his work is everything that has to do with sensations, perceptions, memories that concern the experiences and problems of everyday life. Everything oscillates between regularity and emotional upheaval. This translates into images that become extrapolations and revelations. The space surrounding the works is part of them, especially in reference to environmental art, where the connection with the environment is not intended only as space but as the pure function of the work.

LIQUID VOLUMES

It is an impressive symbol and example of contemporary environmental art. The artist Vincenzo Barba was inspired by the strong history and memory of the place whose memory is recovered today, representing a sculptural work that is composed of two large and significant elements: a large reinforced fiberglass ring, composed of two concentric turns of small truncated cones, glasses, which, in their modular repetition in pure white, plastically represent an incessant, cyclical thirst for the devil's gold and the effort of man who shapes the raw material and transforms it to make it become volume and true, real form, and a cascade of sulfur crystals, made of reinforced plaster, as it emerges from the large circle, which symbolizes the hole made by the “arditore” in the dead door of the “calcarone”. Magically the artist raises the melting point of the mineral, representing it not as liquid and amorphous but as luminous and vital crystallized. The installation site of the work was specifically chosen precisely because it represents an important component in the manufacturing processes of the former sulfur mine. The work project was born in the Gabara woods, above a quadrille of disused Gill ovens of the former Persico sulfur mine in the San Cataldo area. The ovens, fortunately still visible in the structure of the cells and the ancient fireplaces, act as a frame and support for the work. The sculpture, made of fibreglass, iron and alabaster plaster, translates a contemporary everyday object, taken from the single glass, which is repeated modularly to form the metaphorical opening ring of the Sicilian gold spill. All given by the pure plastic form where the lights and shadows determined by the plastic volumes composed in yellow and the vibrant white chiaroscuro surfaces of the ring come into play. The latter has a diameter of 160 cm and a thickness of 20 cm. The volumetric crystalline elements, with a strong sulfur yellow colour, are of various shapes and sizes, recalling the enlarged crystals of freshly extracted sulphur, as they unravel one over the other like a full flow on the small escarpment of rosticci, for a total length of over 6 metres. With the plastic work, the memory of a world full of human work, of historical richness, of a suffered life and of the redemption of the territory resurfaces, for all of us who need to know.

VINCENZO BARBA. San Cataldo (CL) 1998

Vincenzo Barba est né à San Cataldo CL en 1998, vit et travaille à Palerme et San Cataldo et a étudié à l'Académie des Beaux-Arts de Palerme. Expositions personnelles : 2022 « Bukolika » BarFarm, Palerme ; Ambiance « Révélations » 2021, San Cataldo CL. Expositions collectives : 2023 « Au-delà de la peinture » Palais Sant'Elia, Palerme. 2022 « Développements » Musée Social Danisinni, Crypte de Sant'Agnese, Palerme ; 2022 « Nouveaux corps, nouvelles formes » Galerie d'art civique du Palais Moncada, Caltanissetta ; 2021 « Armonie Forme Visioni » Galerie d'Art Moderne GAM, Catane ; 2021 « Mediterraneus ars liber » Museo del Mar, Alicante, Espagne ; 2020 « Paysages inimaginables. Cartes postales d'Italie" pour BienNolo, Milan ; 2020 « Promesses » Palazzo della Cultura Catania ; 2020 « Agatante – Chiasmo » Galerie d'Art Moderne GAM, Catane ; 2020 « XIe Biennale de Gravure » Ville de Monsummano Terme au Musée d'Art Contemporain et du XXe Siècle ; 2019 « Mare Fest Forbidden Not To Touch » Parc Culturel Agricole Favara ; Atelier créatif lineadarte « Ventiperventi » 2019, Naples ; 2019 « Mon nom est Jésus », Galerie d'art contemporain A Sud de Realmonte AG ; 2019 « V Biennale du Livre d'Artiste », Bibliothèque de San Domenico Maggiore, Naples ; 2019 « Wondertime », Palais de la Culture de Catane ; 2019 « ACINQUE », exposition sur les livres d'artiste, Legatoria Prampolini, Catane ; En 2018, il a collaboré à la création de l'installation et de la performance « Circus Revival » de Marcello Maloberti pour Manifesta12 à Palerme ; 2018 « ACINQUE », exposition sur le livre d'artiste, Oratorio di San Mercurio, Palerme. Ses recherches artistiques s'étendent de la peinture, de la sculpture et de la photographie à l'art vidéo. L'apport qui anime son travail est tout ce qui a à voir avec les sensations, les perceptions, les souvenirs qui concernent les expériences et les problèmes de la vie quotidienne. Tout oscille entre régularité et bouleversement émotionnel. Cela se traduit par des images qui deviennent des extrapolations et des révélations. L'espace qui entoure les œuvres en fait partie, notamment en référence à l'art environnemental, où le lien avec l'environnement ne se veut pas seulement comme espace mais comme pure fonction del'œuvre.

VOLUMES LIQUIDES

C'est un symbole impressionnant et un exemple d'art environnemental contemporain. L'artiste Vincenzo Barba s'est inspiré de la forte histoire et de la mémoire du lieu dont la mémoire est aujourd'hui récupérée, représentant une œuvre sculpturale composée de deux grands éléments significatifs : un grand anneau en fibre de verre renforcé, composé de deux tours concentriques de petits cônes tronqués, des verres qui, dans leur répétition modulaire en blanc pur, représentent plastiquement une soif incessante et cyclique de l'or du diable et l'effort de l'homme qui façonne la matière première et la transforme pour la faire devenir volume et forme vraie, réelle, et un cascade de cristaux de soufre, réalisée en plâtre armé, émergeant du grand cercle, qui symbolise le trou fait de “l’arditore” dans la porte morte du “calcarone”. Comme par magie, l'artiste élève le point de fusion du minéral, le représentant non pas comme liquide et amorphe mais comme cristallisé lumineux et vital. Le site d'implantation de l'ouvrage a été spécifiquement choisi précisément parce qu'il représente un élément important dans les procédés de fabrication de l'ancienne mine de soufre. Le projet de travail est né dans la forêt de Gabara, au-dessus d'un quadrille de fours Gill désaffectés de l'ancienne mine de soufre Persico, dans la région de San Cataldo. Les fours, heureusement encore visibles dans la structure des cellules et les cheminées anciennes, font office de charpente et de support aux travaux. La sculpture, faite de fibre de verre, de fer et de plâtre d'albâtre, traduit un objet quotidien contemporain, extrait du verre unique, qui se répète de manière modulaire pour former l'anneau d'ouverture métaphorique du déversement d'or sicilien. Le tout donné par la forme plastique pure où entrent en jeu les lumières et les ombres déterminées par les volumes plastiques composés de jaune et les surfaces en clair-obscur blanc vibrant de l'anneau. Ce dernier a un diamètre de 160 cm et une épaisseur de 20 cm. Les éléments cristallins volumétriques, d'une forte couleur jaune soufre, sont de formes et de tailles variées, rappelant les cristaux agrandis de soufre fraîchement extrait, en se déroulant les uns sur les autres. comme un flux complet sur le petit escarpement des rosticci, pour une longueur totale de plus de 6 mètres. Avec le travail plastique, la mémoire d'un monde plein de travail humain, de richesse historique, d'une vie soufferte et de rédemption du territoire refait surface, pour nous tous qui avons besoin de savoir.

VINCENZO BARBA. San Cataldo (CL) 1998

Vincenzo Barba nació en San Cataldo CL en 1998, vive y trabaja en Palermo y San Cataldo, y estudió en la Academia de Bellas Artes de Palermo. Exposiciones personales: 2022 BarFarm “Bukolika”, Palermo; 2021 Ánimo “Revelaciones”, San Cataldo CL. Exposiciones colectivas: 2023 “Más allá de la pintura” Palazzo Sant'Elia, Palermo. 2022 “Desarrollos” Museo Social Danisinni, Cripta de Sant'Agnese, Palermo; 2022 “Nuevos cuerpos, nuevas formas” Galería de arte cívica del Palacio Moncada, Caltanissetta; 2021 Galería de Arte Moderno GAM “Armonie Forme Visioni”, Catania; 2021 “Mediterraneus ars liber” Museo del Mar, Alicante, España; 2020 “Paisajes Inimaginables. Postales de Italia" para BienNolo, Milán; 2020 “Promesas” Palacio de la Cultura Catania; 2020 “Agatante – Chiasmo” Galería de Arte Moderno GAM, Catania; 2020 “XI Bienal de Grabado” Ciudad de Monsummano Terme en el Museo de Arte Contemporáneo y del Siglo XX; 2019 “Mare Fest Prohibido No Tocar” Parque Cultural Granja Favara; 2019 Taller creativo lineadarte “Ventiperventi”, Nápoles; 2019 “Mi nombre es Jesús”, Galería de Arte Contemporáneo A Sud de Realmonte AG; 2019 “V Bienal del Libro de Artista”, Biblioteca de San Domenico Maggiore, Nápoles; 2019 “Tiempo maravilloso”, Palacio de la Cultura Catania; 2019 “ACINQUE”, exposición sobre libros de artista, Legatoria Prampolini, Catania; En 2018 colaboró en la creación de la instalación y performance de 2018 “Circus Revival” de Marcello Maloberti para Manifesta12 en Palermo; 2018 “ACINQUE”, exposición sobre el libro de artista, Oratorio di San Mercurio, Palermo. Su investigación artística abarca desde la pintura, la escultura y la fotografía hasta el videoarte. El insumo que impulsa su obra es todo lo que tiene que ver con sensaciones, percepciones, recuerdos que atañen a las vivencias y problemas de la vida cotidiana. Todo oscila entre la regularidad y la agitación emocional. Esto se traduce en imágenes que se convierten en extrapolaciones y revelaciones. El espacio que rodea las obras forma parte de ellas, especialmente en referencia al arte ambiental, donde la conexión con el entorno no se entiende sólo como espacio sino como pura función de la obra.

VOLÚMENES LÍQUIDOS

Es un símbolo impresionante y un ejemplo de arte ambiental contemporáneo. El artista Vincenzo Barba se inspiró en la fuerte historia y memoria del lugar cuya memoria hoy se recupera, representando una obra escultórica que se compone de dos grandes y significativos elementos: un gran anillo reforzado de fibra de vidrio, compuesto por dos vueltas concéntricas de pequeños conos truncados, vasos que, en su repetición modular en blanco puro, representan plásticamente una sed incesante y cíclica del oro del diablo y el esfuerzo del hombre que moldea la materia prima y la transforma para hacerla volumen y verdad, forma real, y un cascada de cristales de azufre, de yeso reforzado, que emerge del gran círculo, que simboliza el agujero hecho por el “arditore” en la puerta muerta de el “calcarone”. Mágicamente el artista eleva el punto de fusión del mineral, representándolo no como líquido y amorfo sino como luminoso y vital cristalizado. El lugar de instalación de la obra fue elegido específicamente precisamente porque representa un componente importante en los procesos de fabricación de la antigua mina de azufre. El proyecto de obra nació en el bosque de Gabara, encima de una cuadrilla de hornos Gill en desuso de la antigua mina de azufre Persico en la zona de San Cataldo. Los hornos, afortunadamente aún visibles en la estructura de las celdas y en las antiguas chimeneas, actúan como marco y soporte del trabajo. La escultura, hecha de fibra de vidrio, hierro y yeso de alabastro, traduce un objeto cotidiano contemporáneo, tomado de un solo vidrio, que se repite modularmente para formar el anillo de apertura metafórico del derrame de oro siciliano. Todo dado por la forma plástica pura donde entran en juego las luces y sombras determinadas por los volúmenes plásticos compuestos en amarillo y las vibrantes superficies de claroscuros blancos del anillo. Este último tiene un diámetro de 160 cm y un espesor de 20 cm. Los elementos cristalinos volumétricos, de fuerte color amarillo azufre, presentan diversas formas y tamaños, recordando los cristales agrandados de azufre recién extraído, que se deshacen unos sobre otros. como un torrente en la pequeña escarpa de rosticci, con una longitud total de más de 6 metros. Con la obra plástica resurge, para todos los que necesitamos saber, la memoria de un mundo lleno de trabajo humano, de riqueza histórica, de una vida sufrida y de la redención del territorio.

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Location: Bosco Gabara

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