L'itinerario collega San Cataldo all'area boschiva di Gabbara. Un percorso dedicato agli amanti dell'archeologia industriale, della geologia e della flora e fauna.
ItinerArt - Conoscere San Cataldo
Informazioni Itinerario
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L'itinerario collega San Cataldo all'area boschiva di Gabbara. Un percorso dedicato agli amanti dell'archeologia industriale, della geologia e della flora e fauna.
Poco più di 5 Km per affrontare uno dei percorsi più "leggeri" che alterna la visita presso l'area boschiva del Gabbara per gli amanti della flora e fauna e soprattutto delle escursioni e dei pic-nic con le testimonianze di un passato vicino legate all'archeologia industriale e al settore minerario. Un percorso intrigante da affrontare in macchina o in bicicletta per una durata estremamente variabile. Dal sito del Calvario, in cui è possibile sostare per pochi minuti, si percorre la SP 149. Dopo circa 2 Km su un crinale che veniva usato per trasportare lo zolfo a dorso di mulo è possibile scorgere sulla destra i resti dei primi ruderi legati alle attività solfifere di un tempo e la "serra dei gessi", un costone o cava utilizzato per l'estrazione del gesso a cielo aperto. Finita l'escursione, visitabile anche di passaggio, continuando sulla SP 149 si scorgeranno le prime indicazioni per l'area boschiva del Gabbara. La contrada Gabbara, rientrante nell'antico feudo Mercato Vallone, era sfruttata per la coltivazione dei cereali e solo a inizio del XIX secolo prese piede l'estrazione dello zolfo, grazie all'attività imprenditoriale del principe Galletti, proprietario dell'area, il quale concesse in gabella diverse miniere, tra cui quella di "Gabbara vecchia". In quest'area, furono parecchie le bocche che si aprirono nel corso dei decenni ed ognuna di esse porta un nome specifico. Le miniere si chiusero definitivamente negli anni '60 del secolo scorso. Rimangono molte tracce di questo mondo minerario che ha segnato l'economia e la società del tempo. E' fruibile l'area attrezzata e il percorso minerario che risulta interessante per le strutture ivi esistenti, quali i calcheroni e le discenderie accessibili ai visitatori. Dal punto di vista naturalistico, la zona si caratterizza per la presenza di un bosco di eucalipti impiantato negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso. Lungo la strada del ritorno prevediamo una piccola sosta nell'area adibita al presepe monumentale di Contrada Torre che ricade in prossimità dell’incrocio tra la strada comunale Gabbara e la regia trazzera San Cataldo-Mussomeli. Il presepe occupa una superficie di circa 3000 mq ed è articolato su tre livelli, visitabili tramite un percorso interno ad anello delimitato da capanne, case tradizionali e da recinzioni realizzati in paletti di castagno. Il percorso consente al visitatore di entrare in un vero e proprio villaggio dotato di strutture pubbliche (mulino, abbeveratoio) e abitazioni private. All’interno delle capanne e delle abitazioni si ammira una ricostruzione fedele degli ambienti interni e la presenza di attrezzi lavorativi e utensili tradizionali. Un’altra caratteristica è la presenza di animali da cortile (galline, oche, conigli) che costituiscono attrattiva per i bambini. I periodi più adatti per affrontare l'itinerario sono le stagioni primaverile e autunnale.
Un impianto architettonico scenografico e maestoso per drammatizzare la sacra rappresentazione della Scinnenza e per custodire le vare della via Crucis.
Un percorso suggestivo lungo la strada per il Gabbara che richiama alla memoria le attività solfifere di un tempo, la principale fonte di lavoro di un passato vicino.
Area protetta dal 1992, “Gabbara” è una zona boschiva, un percorso dedicato agli amanti dell'archeologia industriale, della geologia e della flora e fauna.
Occupa una superficie di circa 3000 mq ed è articolato su tre livelli, visitabili tramite un percorso interno delimitato da capanne, case tradizionali e recinzioni in paletti di castagno.